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Trasferirsi all’estero: 4 errori da evitare

Nei miei ormai 10 anni da emigrante ho spesso notato piccoli e grandi “errori” da parte di chi sta per trasferirsi all’estero. Ognuno di noi ha la propria personalità, ma alcuni atteggiamenti sarebbero comunque da moderare, soprattutto se vi vuole rendere l’esperienza positiva al massimo.

Errore 1: non imparare la lingua locale

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“A cosa mi serve imparare una nuova lingua? Me la caverò con l’inglese!” Mai affermazione fu più sbagliata.

Durante i primi mesi, una buona padronanza dell’inglese è senz’altro fondamentale. Ma a lungo andare, non conoscere almeno le basi della lingua locale può causare non pochi problemi a livello burocratico e personale.

In Francia tutti i documenti uffficiali sono sempre e solo in francese: dichiarazioni dei redditi, buste paga, contratti di lavoro, assicurazioni etc. Senza un’adeguata conoscenza della lingua, si rischia di provocare seri incidenti amministrativi  banalmente legati ad un “fischi per fiaschi”. Con tutte le possibilità che ci sono al giorno d’oggi, imparare una lingua straniera diventa relativamente semplice: corsi online, insegnanti privati, podcast e film con sottotitoli possono essere di grande aiuto, specialmente all’inizio.

Al di là dell’aspetto pratico, credo che non voler imparare una lingua straniera sia inoltre il perfetto biglietto da visita del “non mi interessa la tua cultura e non voglio averci nulla a che fare”. Pessimo atteggiamento per chi si appresta a vivere all’estero!

Errore 2: non interagire con i nativi e con la cultura del luogo.

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Il secondo errore più comune è direttamente collegato al primo. Al di là dei mille modi disponibili per imparare una lingua, la migliore scuola resta l’integrazione con i locals. E per integrazione non intendo necessariamente amicizia, ma un minimo d’interesse per cultura ed usanze locali. Non lasciatevi sopraffare dai soliti, stupidi stereotipi noti solo per “sentito dire”. Per quanto le differenze culturali possano essere importanti, anche soltanto la volontà di studiare una nuova lingua, interagire ed integrarsi verrà apprezzata moltissimo dai nativi.

Esempio: gli italiani hanno un modo di socializzare molto diverso dai francesi.

Quando ci si trasferisce all’estero, soprattutto da adulti, le persone che ci circondano hanno amicizie già ben consolidate, nelle quali è molto difficile entrare. Sentirsi un po’ soli è del tutto normale, ma non disperate. L’amicizia vera, infatti, richiede molto tempo ed impegno. Non trascurate l’impatto che possono avere amici in comune, conoscenti e soprattutto colleghi di lavoro. Partecipate attivamente alla pausa pranzo, sfruttate il coffee break per parlare dell’ultimo libro letto o della trasmissione vista in TV la sera prima. Quegli stessi colleghi o “amici di amici” potrebbero aprirsi molto con voi ed insegnarvi tantissimo sulla cultura locale: un film cult da non perdere, un piatto francese da provare assolutamente, una canzone o citazione che tutti ma proprio tutti conoscono.

Più interagite con i nativi, più imparerete pian piano ad essere “uno di loro”, evitando di restare in silenzio davanti ad una battuta che non capite od un’espressione gergale che non conoscete. I francesi in particolare possono sembrare molto riservati e silenziosi, ma con il tempo e la confidenza si dimostrano persone davvero di cuore. Provare per credere!

Errore 3: partire carichi di pregiudizi.

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Uno degli errori più gravi di chi sta per trasferirsi all’estero è riempire la propria valigia di pregiudizi ed assurde convinzioni.

Viaggiare dovrebbe servire proprio a questo: abbattere schemi mentali, rimettere in discussione noi stessi e le nostre più rigide idee. Se andate all’estero convinti che tutto ciò che si racconta sugli stranieri sia vero, mi dispiace ma state già perdendo in partenza. Mettete da parte tutte le cattiverie raccontate dai social media o da qualche vostro amico che ha trascorso un weekend a Parigi. A farvi un’idea chiara sul paese ospitante dovete essere voi e soltanto voi.

Non si può e non si deve generalizzare su un’intera nazione dopo un breve soggiorno o peggio ancora un racconto di dubbia attendibilità. Se invece il malcontento dovesse arrivare dopo qualche anno, significa che la cultura di quel paese forse non è compatibile con la vostra personalità. Ma se non lo è per voi, non significa che lo sarà per il resto del mondo.

Prima di tornare a casa ed urlare al mondo intero che l’espatrio è tutta una truffa, chiedetevi se davvero avete fatto di tutto per adattarvi al meglio al nuovo paese. Siate autocritici, sempre. La colpa di un insuccesso o di una cattiva integrazione non può sempre essere del governo, del datore di lavoro o del vicino di casa un po’ invidioso.

Errore 4: partire solo per lavoro e soldi.

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C’è chi cerca lavoro a Parigi perché si è innamorato della città e chi invece è expat in senso stretto, inviato all’estero dall’azienda stessa e con ottime prospettive di carriera. Non c’è scelta che sia meno nobile dell’altra, ma essere motivati dalle sole ambizioni professionali può riverlarsi uno dei più grandi errori per chi sta per trasferirsi all’estero.

Emigrare non significa soltanto spostarsi per lavoro: vuol dire adattarsi a nuovi ritmi, imparare una nuova lingua, assaggiare nuovi cibi ed affrontare shock culturali che mai avreste immaginato. Le difficoltà dell’espatrio vanno ben al di là di uno stipendio alto e di una vita agiata, e possono subentrare anche per i più benestanti. Senza il desiderio di affrontare tutti questi aspetti, ecco che la vita all’estero si tramuta nell’inferno di cui tanti amano parlare: “la gente è antipatica, il cibo pessimo, il clima non ne parliamo… ma guadagno un sacco di soldi.”. Ognuno è libero di fare le proprie scelte, ma per me vivere all’estero non si limita ad un conto in banca ben nutrito. Si tratta di un vero e proprio stile di vita del quale apprezzare pregi, difetti, momenti difficili e ricordi indimenticabili. Uno stile di vita non adatto a tutti e che non deve necessariamente esserlo.

Se avete come progetto quello di vivere altrove, liberate la vostra mente da ogni pregiudizio e siate pronti a rimettervi in gioco ogni giorno. In questo modo eviterete di commettere tanti errori molto comuni per chi sta per trasferirsi all’estero. Fidatevi, non ve ne pentirete.

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